«Fu portato à noi questo nobilissimo strumento da Pannoni, con il nome di Laut… volendoci con esso dinotare essere degli estremi suoni musicali capace… e tornando alla Timologia del Liuto, dico essere stati altri di parere, ch’egli fusse detto lauto; cioè sontuoso, magnifico, nobile, & splendido»
(Vincenzo Galilei, Dialogo della Musica Antica, et della Moderna, Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, pp. 146-147.)
Per colpa della moda, per desiderio di rinnovare, per affetto di sapere, si rinnega la nostra arte, il nostro istinto, il nostro modo di fare; è assurdo e stupido.